Giovedì 2 aprile: falsi miti sul cambiamento delle persone

Giovedì 2 aprile, come ogni giovedì di queste ultime settimane, per me è giorno di spesa. La mia unica uscita, a parte godere del giardino di casa che è una gran fortuna.

Ma oggi condivido con voi quanto ho potuto constatare e cioè che se una persona prima della quarantena era un’idiota, adesso risulta ancora più idiota.

I fatti sono questi: parcheggio un po’ alla buona, ma non vivo in una metropoli, mettendo la macchina dove trovo un posticino. Dall’entrata del supermercato mi sento urlare: “Ehiiiii belliiiiiiiiina, ma io come faccio a uscire di lì?”

Rimango basita, primo perché cavolo mi urli in mezzo alla strada come un becero, secondo perché lo fai, se sei il tipo con pettorina arancione (un volontario) che fa entrare le persone scaglionate nel supermercato dimostrando un aplomb da elefante, terzo perché se stai a fare il tuo servizio di volontariato dove è che te ne devi andare???

Comunque indietreggio l’auto di un metro così che con il suo Suv potrà uscire senza dover fare nemmeno una manovra. Ma non è mica finita qui. Quando arriva il mio turno fa pure il simpatico e si giustifica dicendo che sta aspettando il cambio per questo era preoccupato. Di cosa poi che mi potevi chiedere gentilmente di spostarla se avessi avuto un’urgenza.

Ho fatto la spesa, pagato, uscita e ripartita e lui era sempre lì.

Fine della storia di giovedì 2 aprile.

Quindi i consigli di oggi sono:
  1. Non credere che le persone cambino solo perché stiamo attraversando uno dei più brutti periodi della storia. Se la gente era cretina prima non migliora con le difficoltà. Non nutrire false speranze.
  2. Se devi andare a fare la spesa, bisogna davvero che il tuo umore sia ottimo, dietro l’angolo c’è sempre l’insidia pronta. Anche la vecchina che ti soffia sotto al naso l’ultimo pacco di farina.
  3. Ora un consiglio futile, accendete la tv e mettete il canale 34, una scarica di film italiani da far maratone tra Totò e Peppino, Sordi e tante altre perle della comicità. Almeno vi fate una risata!
  4. Sentitevi fortunati a non dovervi misurare con la sofferenza e la malattia. Anche se non coinvolta direttamente ma di sguincio posso assicurarvi che è davvero difficile. Non ci rompete le palle se non potete uscire che farlo su di un’ambulanza è molto ma molto peggio.

Eccoci qua e anche questo giovedì 2 aprile ce lo siamo tolto dalle palle.

A domani con Chiedi a Lei

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